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La rabbia, possiamo conviverci?

La rabbia è un’emozione di base, universale, che deriva dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova

Fa riferimento a un’emozione a valenza negativa e ad alta intensità, che si manifesta negli individui e in alcuni casi porta all’attuazione di agiti, mentre in altri è repressa o inibita in termini di espressione e agiti comportamentali.

La rabbia, come altre emozioni è da intendersi come processo multicomponenziale, tra le componenti troviamo: l’attivazione dell’organismo (le espressioni facciali e la tendenza all’azione) la componente cognitiva (interpretazioni cognitive, pensieri credenze e immagini) la componente fenomenologica (consapevolezza soggettiva ed etichettamento lessicale) la componente espressiva comportamentale (il linguaggio del corpo).

Gestire la rabbia non è facile; bisogna imparare a farlo, perché se si perde il controllo può mettere a dura prova la salute e le relazioni sociali.

Una situazione di rabbia costante porta a contratture muscolari, problemi digestivi, insonnia, emicrania ma anche ulcera o calcoli e problemi agli occhi, ad esempio congiuntiviti e fotofobia. Dunque, bisogna occorre controllare sia quella lieve (una semplice irritazione) sia intesa (rabbia estrema).

Ciò che possiamo sicuramente controllare è il modo in cui reagiamo a un evento; impariamo, innanzitutto, a riconoscere i sintomi della propria rabbia. La prima cosa da fare è imparare a capire quando la rabbia sta per prendere il controllo di sé stessi, è fondamentale riprendere le redini del proprio controllo prima che arrivi questa parte a dominare, con i suoi segnali più comuni: mancanza di controllo delle emozioni, sensazione di essere impaziente e di essere irritato da molte persone.

In secondo luogo, cerchiamo delle soluzioni, uno degli errori più comuni è concentrarsi sul problema invece che sulle soluzioni possibili. Invece di lasciarsi sopraffare dalle emozioni negative, è molto importante lavorare sulla soluzione e chiedersi come fare per risolvere il problema.

Ecco alcuni consigli per controllare questo senso di rabbia:

  •  Usare l’umorismo (permette di alleggerire ciò che stai percependo come un grande problema e quindi ridimensionarlo);
  • Rilassarsi (quando percepisci che la rabbia sta prendendo il controllo di te è molto importante fermarti e mettere all’opera le abilità di rilassamento come ad esempio il training, la meditazione o la respirazione profonda che permettono di sospendere per un tempo definito il pensiero, permettendo di recuperare la lucidità senza essere sopraffatto dalla reazione eccessiva);
  •  Praticare sport (lo sport è un’ottima soluzione, una corsa o una semplice camminata, infatti, producono endorfine e ti aiuteranno a ristabilire un equilibrio corporeo e mentale.

Altra soluzione, è una tecnica apparentemente banale ma efficace, la quale è stata testata scientificamente: un gruppo di ricerca dell’Università di Nagoya, in Giappone, ha dimostrato come il processo di scrittura delle proprie emozioni negative su un foglio di carta sia bastato a calmare queste ultime, provate dai partecipanti; con l’importante patto, che i fogli scritti fossero da loro successivamente distrutti.

Lo studio nel dettaglio

Gli scienziati hanno chiesto ad un gruppo di giovani volontari di scrivere brevi opinioni su alcuni temi sociali e hanno detto loro che il lavoro sarebbe stato valutato. Le valutazioni che hanno ricevuto i membri erano, di proposito, molto negative, infatti, i ricercatori avevano dato apposta un punteggio basso in termini di intelligenza, interesse, cordialità, logica e razionalità; e sono stati aggiunti anche commenti non del tutto carini. A questo punto, è stato chiesto ai partecipanti di scrivere i loro pensieri riguardo questi commenti, dando priorità a ciò che aveva scatenato le loro emozioni di rabbia.

Per la fine dell’esperimento, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno aveva il compito di distruggere i fogli scritti buttandoli nel cestino o passandoli in un trita-documenti; l’altro, invece, doveva conservarli.

Il risultato è stato: tutti i partecipanti hanno riportato un livello di rabbia più elevato dopo aver ricevuto i commenti offensivi, ma i livelli di rabbia delle persone che avevano distrutto i fogli sui quali si erano sfogati erano tornati al loro stato iniziale. Al contrario, invece, chi aveva conservato quanto scritto aveva sperimentato solo una piccola diminuzione della rabbia generale.

Come vediamo, questo metodo di gestione della rabbia è particolarmente semplice ed efficace rispetto a magari altri modus operandi, e cerca di aiutare le persone a non rovinare la propria quotidianità da scatti di ira, che come abbiamo visto, fanno male alla nostra salute psico-fisica.