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Infezione dei periciti da HIV-1

Uno dei problemi di salute prevalenti nella gestione dell’HIV-1 è che i pazienti con soppressione virale rimangono a maggior rischio di comorbidità associate all’HIV. In effetti, diversi studi epidemiologici hanno delineato una maggiore suscettibilità alla salute mentale, alle malattie neurodegenerative, respiratorie e cardiovascolari negli individui con infezione da HIV-1. Tra le comorbilità associate all’HIV-1, prevalgono le patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, evidenziando l’importanza della biologia vascolare per l’esito a lungo termine dell’infezione. Prove emergenti indicano che l’infezione da HIV-1 non è limitata alle cellule T o ai monociti/macrofagi, ma colpisce una varietà di diversi tipi di cellule in diversi compartimenti del corpo, con serbatoi di cellule quali astrociti, microglia, cellule dendritiche e periciti. I periciti sono cellule murali circondate da una membrana basale, situate all’esterno delle cellule endoteliali nei capillari, nelle prearteriole, nelle venule collettrici e nelle prevenule. L’importanza della morfologia e della funzione dei periciti varia a seconda della loro posizione nell’albero vascolare e di come si sono differenziati. Una funzione tipica dei periciti è la regolazione del flusso sanguigno capillare, il mantenimento endoteliale e la regolazione dell’ingresso delle cellule immunitarie. Per regolare il flusso sanguigno capillare, processi sottili di periciti circondano i vasi e si contraggono o si espandono, il che si traduce in una diminuzione o aumento dell’area della sezione trasversale della cavità del vaso e nella modulazione della velocità del flusso. In particolare i periciti cerebrali fanno parte di un sistema microvascolare che forma la barriera emato-encefalica (BBB), un’interfase semipermeabile altamente selettiva tra il flusso sanguigno e il parenchima cerebrale. Sebbene sia stato riconosciuto il ruolo delle cellule endoteliali nella formazione della BBB, evidenze emergenti indicano un ruolo critico dei periciti nel mantenimento delle funzioni della BBB.

Diversi studi hanno mostrato una correlazione tra l’infezione cerebrale da HIV-1, il danno neurologico e un aumento della permeabilità BBB. Le alterazioni dell’integrità della BBB dopo l’infezione da HIV-1 sono associate a cambiamenti nell’espressione della proteina TJ e ad un aumento delle risposte proinfiammatorie. In particolare, l’infezione da HIV-1 dei periciti provoca una diminuzione dell’espressione delle proteine TJ, come occludina e ZO-1, disfunzione mitocondriale e produzione di IL-6. Durante l’infezione da HIV-1, c’è anche una significativa diminuzione della copertura dei periciti nella BBB dell’endotelio cerebrale, che può potenziare le alterazioni dell’integrità BBB e facilitare la penetrazione dell’HIV-1 nel sistema nervoso centrale. Inoltre, la comunicazione cellula-cellula è fondamentale per il mantenimento delle cellule endoteliali e dell’integrità TJ. È stato dimostrato che la segnalazione cellulare dei periciti cambia durante l’infezione da HIV-1. I segnali di lesione vengono propagati dai periciti infetti alle cellule vicine attraverso la comunicazione intercellulare mediata dalla gap junction (GJ) e l’occludina, la caveolina-1 e l’alix, che formano un complesso multiproteico (cav-1-ocln-alix) che altera il gene dell’espressione dei periciti e la plasticità della membrana dopo l’infezione. Questi cambiamenti molecolari nei periciti della BBB hanno esiti diretti sulla salute cerebrovascolare. È stato dimostrato che l’interruzione della BBB causata dall’infezione da HIV-1 potenzia le dimensioni dell’ictus e peggiora i recuperi post-ictus nei modelli murini infetti da EcoHIV (un virus chimerico).
Ad oggi però, tutti i tessuti post mortem che sono stati analizzati per l’infezione da HIV-1 dei periciti sono stati ottenuti da individui infetti senza trattamento ART. Pertanto, non ci sono risultati pubblicati che valutino l’infezione da periciti da HIV-1 in campioni cerebrali post mortem di pazienti con soppressione virale.

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