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Manifestazioni orali associate a pazienti affetti da HIV/AIDS

Le manifestazioni orali sono indicatori clinici precoci e importanti dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV) poiché possono verificarsi fino al 50% dei pazienti con infezione da HIV e fino all’80% dei pazienti allo stadio di AIDS (<200 linfociti T CD4+). Poiché le lesioni orali sono considerate le prime caratteristiche cliniche dell’infezione da HIV, nonché marcatori altamente predittivi di immunosoppressione, possono essere utili per i test precoci, la diagnosi e il trattamento dei pazienti affetti da HIV/AIDS. L’introduzione della terapia antiretrovirale (ART) ha permesso una significativa diminuzione della comparsa di infezioni opportunistiche, insieme a una diminuzione della mortalità e un aumento della sopravvivenza e della qualità della vita nei pazienti con infezione da HIV. La diminuzione di alcune manifestazioni orali, come la candidosi orale, il sarcoma di Kaposi, la leucoplachia pelosa orale, tra le altre, sono considerati marcatori di efficacia della ART. Tuttavia, l’ART diminuisce il flusso salivare e promuove la disbiosi orale, generando una modifica nel microbiota e facilitando la colonizzazione di microrganismi atipici. Questi effetti collaterali della ART favoriscono la presenza di condizioni orali come la xerostomia, innescando patologie orali gravi e refrattarie, come la malattia parodontale e la carie dentale. La presenza di lesioni orali associate all’HIV/AIDS ha un grande impatto sulla qualità della vita di questi pazienti perché la salute orale è correlata alla salute fisica e mentale. Alcune delle lesioni orali sono ulcerative e dolorose, che possono causare una perdita del gusto e portare alla perdita di organi dentali, compromettendo l’estetica dentale, alterando la parola e rendendo difficile la masticazione e la deglutizione, il che favorisce ulteriormente uno stato di malnutrizione, emaciazione, e una maggiore alterazione del sistema immunitario. Le manifestazioni orali più comunemente descritte nei pazienti affetti da HIV/AIDS sono la candidosi orale, la malattia parodontale, la xerostomia, il sarcoma di Kaposi e le ulcere aftose ricorrenti.

La candidosi orale è la lesione orale più comune nei pazienti con infezione da HIV/AIDS, con un ampio range di prevalenza, a partire dal 17% fino al 75%. L’agente eziologico è la Candida albicans, mentre i fattori di rischio che ne predispongono lo sviluppo sono la conta dei linfociti T CD4 + <200 cellule/μL, l’uso di tabacco e l’uso di antibiotici ad ampio spettro o corticosteroidi, che provocano disbiosi orale. Le manifestazioni cliniche orali correlate alla Candida sono variabili e sono state principalmente identificate in tre entità cliniche: candidosi pseudomembranosa (mughetto orale), candidosi eritematosa e cheilite angolare.
Le malattie parodontali si manifestano nei pazienti con infezione da HIV con una prevalenza variabile dal 27% fino al 76%, e comprendono uno spettro di malattie innescate dalle complesse interazioni di infezioni polimicrobiche miste che si verificano in un biofilm dentale mentre affrontano la risposta immunitaria dell’ospite, con conseguente infiammazione delle gengive e dei tessuti circostanti. Negli stadi gravi della malattia parodontale, si può osservare la distruzione delle strutture di supporto dei denti (tessuto gengivale, cemento, fibre parodontali e osso alveolare). I pazienti affetti da HIV sviluppano una malattia parodontale molto più grave e refrattaria, che è stato attribuito al coinvolgimento di agenti patogeni multiresistenti, come Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumannii, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae ed altri. Le più rilevanti malattie parodontali correlate all’HIV/AIDS sono l’eritema gengivale lineare, la parodontite cronica, la gengivite necrotizzante e la parodontite ulcerativa necrotizzante.

La xerostomia è definita come la sensazione soggettiva che il paziente percepisce all’interno del cavo orale di scarsa salivazione. La sua frequenza è fino al 39% nei pazienti con una conta dei linfociti T CD4 + <200 cell/μL e del 27% con una conta dei linfociti T CD4 + >200 cell/μL.

Il sarcoma di Kaposi è la più comune neoplasia orale associata all’HIV, compare fino al 6% dei pazienti ed è notevolmente diminuito a causa dell’uso di ART. Questa neoplasia angioproliferativa endoteliale è causata dall’herpesvirus umano 8, che viene trasmesso durante i rapporti anali o attraverso il sangue e la saliva.
Infine, le ulcere aftose ricorrenti sono le ferite orali non traumatiche più comuni. La loro frequenza varia dal 5% (senza ART) fino al 10% (pazienti in ART). La presenza di queste lesioni è associata a una conta dei linfociti T CD4 + <200 cellule/μL.

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