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Streptococco, in aumento casi e tamponi: quali sono i sintomi e come si cura

In crescita nelle ultime settimane in Italia la segnalazione di casi di infezione batterica da streptococco di gruppo A, agente infettivo della faringo-tosillite streptococcica che può causare anche la scarlattina. “Anche questa crescita, come è accaduto per l’influenza, è un effetto post Covid”: a dirlo è Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’Università di Parma e responsabile del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di pediatria (Sip). “Purtroppo non si riesce a quantificare il dato poiché, nonostante la scarlattina sia una malattia per la quale è prevista la segnalazione, in realtà questo non viene sempre fatto”.
Nei giorni scorsi le segnalazioni a Roma, ma non solo: a Raffadali, piccolo comune dell’Agrigentino, il sindaco Silvio Cuffaro ha deciso la chiusura delle scuole per due giorni, in seguito al contatto di alcune classi di una scuola media con altri ragazzi infettati di alcuni paesi vicini infettati dal batterio.

Che cos’è lo streptococco beta-emolitico di gruppo A e quali malattie causa
Lo streptococco beta-emolitico di gruppo A, spiega la professoressa Esposito, “determina una faringo-tonsillite che non è differenziabile sulla base del quadro clinico da quelle causate da altri agenti. E quindi richiede l’uso del test rapido, da eseguire su tampone faringeo, per valutare se è presente o meno. Infatti il 70% circa delle faringo-tonsilliti sono di origine virale e in questi casi non serve l’antibiotico che, anzi, è da evitare. Al contrario, nei casi da streptococco beta-emolitico di gruppo A serve per non incorrere in complicanze che possono essere di diversi tipi come la formazione di ascessi o la malattia reumatica o ancora la glomerulofrenite post streptococcica”, sottolinea Esposito, ricordando che questa infezione “generalmente può essere gestita sul territorio, evitando il fai da te, e raramente è richiesto il ricovero in ospedale per lo sviluppo di complicanze”.

Perché l’aumento dei casi
L’aumento dei casi è legato, come già si è osservato per altre infezioni, alla pandemia. “Dopo due anni di Covid, durante i quali le malattie infettive in età pediatriche hanno presentato un rilevante calo – evidenzia la specialista – con la ripresa della nuova normalità abbiamo visto un aumento di tutte le infezioni: tra inizio novembre e fine dicembre abbiamo visto crescere la diffusione del virus respiratorio sinciziale e del virus influenzale; abbiamo avuto un secondo picco d’influenza nel mese di febbraio, e da gennaio abbiamo avuto l’elevato numero di casi da streptoccocco del gruppo A”.

Streptococco di Gruppo A, come si trasmette il contagio
L’infezione si diffonde attraverso le microgocce espulse nell’aria con la tosse e gli starnuti. La scarlattina è contagiosa dal periodo della comparsa dei disturbi fino a circa 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica. In assenza di cure, è contagiosa per 2-3 settimane. Per evitare il diffondersi dell’infezione, la persona ammalata dovrebbe rimanere isolata e, quindi, non recarsi a scuola o al lavoro per almeno 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica.

I tamponi meglio in farmacia
Il significativo aumento dei tamponi effettuati per individuare lo streptococco viene valutato da Marco Cossolo presidente di Federfarma, un elemento positivo in quanto permette di evitare l’assunzione di antibiotici nel caso si fosse invece in presenza di un’infezione virale. “Quella dei tamponi per lo streptococco è un nuovo servizio, un’opportunità offerta e – ha specificato Cossolo – è possibile farli sia in farmacia che a casa. Secondo noi è opportuno, per evitare falsi negativi o positivi, che sia eseguito in farmacia come è accaduto per i tamponi Covid. Bisogna fare magari un lavoro insieme, anche col ministero, per eventuali protocolli di intesa”. Uno dei motivi è anche che “il cittadino ha ora imparato a usare questi strumenti per evitare l’impiego di un antibiotico quando non è il caso”.

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